Glia anni di riferimento del Dipartimento di Eccellenza MIUR 2018-2022

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Progetto di eccellenza DIST - SDG11Lab

 

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Un nuovo orizzonte per la ricerca, la didattica e la condivisione della conoscenza

 

Il DIST è la struttura di riferimento per il Politecnico e l’Università di Torino nelle aree culturali che studiano i processi di trasformazione e di governo del territorio dalla scala globale a quella locale e, assumendo una prospettiva di sostenibilità, ha messo al centro la questione urbana, promuovendo, coordinando e gestendo ricerca di base e applicata, formazione, trasferimento della conoscenza e servizi al territorio e alla società.

In attuazione dell’art. 1 della L. 232/2016 (commi 319, 320) il DIST è stato riconosciuto come uno dei 180 dipartimenti di eccellenza del sistema universitario italiano ammessi a finanziamento per il periodo 2018-2022 (MIUR). Il Progetto di Eccellenza intende quindi massimizzare la capacità del dipartimento di rispondere alle sfide poste dall’Agenda 2030 dell’ONU (“Transforming our world: the 2030 agenda for sustainable development”, adottata nel 2015) e, in particolare, di contribuire a raggiungere gli obiettivi del Sustainable Development Goal 11: “Rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili”.

Il DIST, nel panorama delle strutture di ricerca finanziate, presenta caratteristiche utili a raggiungere gli obiettivi del Progetto di Eccellenza:

  • è un dipartimento interateneo e, per la prima volta proprio in occasione del processo di valutazione del Progetto, è stato considerato nella sua integrità;
  • è il dipartimento con il maggior grado di diversità disciplinare nel Politecnico e il terzo all'interno dell’Università;
  • si è dotato di un secondo Piano Strategico di Dipartimento, 2020-2023, dopo essere stato tra i primi dipartimenti dei due atenei torinesi a dotarsene per il periodo 2014-2020.

 

La questione urbana

 

La questione urbana si è riconfigurata in modo radicale e inedito, collocando le pratiche dell’abitare, produrre, consumare e muoversi entro un quadro in cui si intersecano nuove fragilità, opportunità e rischi. Le dinamiche demografiche, il cambiamento climatico, i fenomeni migratori, le nuove forme della produzione industriale e le sfide inattese poste dalla pandemia di COVID-19 sono questioni che richiedono di essere interpretate e comprese per confrontarsi con il cambiamento dei fenomeni in atto e per definire azioni e risposte efficaci. Sono questioni che è impossibile considerare separatamente, collegate come sono in un intreccio di aspetti economici, sociali, politici e ambientali che richiedono una innovazione profonda delle forme di organizzazione delle attività di ricerca, favorendo la collaborazione interdisciplinare e il confronto fra ricerca di base e ricerca applicata, delle forme e dei contenuti della didattica, per adattarsi a cambiamenti profondi nella formulazione e erogazione del sapere,  e della condivisione del sapere con la società civile nel suo insieme, per favorire un processo di trasmissione reciproca di conoscenza e informazioni. È quindi necessario un mutamento radicale nel modo di individuare e affrontare i problemi.

 

Un punto di riferimento

 

Il DIST si pone pertanto l’obiettivo di diventare uno dei punti di riferimento fondamentali – in Italia e nel mondo – per lo studio dei processi di trasformazione e di governo urbani e del territorio, dalla scala globale a quella locale, elaborando analisi e interpretazioni teoriche, metodologiche e applicative, e fornendo ai decisori strumenti di valutazione e di supporto alle politiche di pianificazione e di governo di tali trasformazioni.

L’obiettivo è di produrre buona ricerca, ossia una ricerca che abbia rilevanza pubblica, riconoscibile e riconosciuta.

 

La strategia

 

La strategia per raggiungere l’obiettivo sopra dichiarato è articolata e comprende diverse misure atte a rafforzare la capacità di risposta alle sfide poste dal SDG11:

  1. persone: rafforzare lo spettro di competenze e le posizioni del personale docente e tecnico sia attraverso la programmazione già avviata sia attraverso quella permessa dal presente progetto;
  2. meta-laboratorio: creare una piattaforma tecnologica e scientifica, “SDG11Lab”;
  3. formazione: rafforzare l’offerta formativa del Dipartimento nel suo complesso e attivare un nuovo corso di laurea magistrale incentrato sui temi del SDG11;
  4. internazionalizzazione: attivare una chiara policy per l’internazionalizzazione sia nel campo della formazione che in quello della ricerca;
  5. progettualità: irrobustire la capacità di scrivere e gestire progetti di ricerca proposti da personale del dipartimento;
  6. premialità: sistematizzare il sistema di premialità e co-finanziamenti che il Dipartimento ha messo in atto sui propri fondi FFD;
  7. monitoraggio: sfruttare l’occasione dei riesami annuali (SUA-RD e CDS) per la verifica in itinere dell’attuazione degli obiettivi esplicitati in questa proposta e per saggiarne la coerenza con gli obiettivi esplicitati nel Piano Strategico di Dipartimento;
  8. carattere interateneo: lavorare in direzione di uno snellimento delle barriere amministrative che oggi rendono più complesse le attività di ricerca e formazione in ambito interateneo;
  9. terza missione: lavorare in sinergia con gli enti territoriali per il raggiungimento dei target del SDG11 a livello locale e a livello nazionale e internazionale.