Categoria: Seminari e Convegni
Stato: Archiviata
19.07.2024

Architetture del bene comune. Etica nella conservazione / Architectures du bien commun. Éthique pour une préservation

ore 9:30 - 13:00 | Sala dello Zodiaco, Castello del Valentino, Torino

Seminario organizzato nell'ambito dei corsi della Scuola di Specializzazione aperto a tutti previa compilazione del modulo di iscrizione:



Relatrice del seminario
Salima Naji

Presenta
Andrea Bocco

Intervengono come discussant
Willeke Wendrich e Martina Bocci

Descrizione:
Difendere un'architettura per il bene comune significa interrogarsi non solo sull'edificio in sé, ma anche sulle condizioni in cui è stato costruito, sulle pratiche spaziali, sull'uso sociale e sull'attaccamento al luogo. Gli oggetti architettonici richiedono di essere osservati su un lungo periodo di tempo e in un contesto sociale ampio, per definire meglio il loro significato e le possibilità che generano. Le oasi sono una fonte di ispirazione per riflettere sulla sostenibilità dell'edilizia contemporanea. L'agricoltura e la costruzione vi sono strettamente legate dall’uso della pietra, della terra, delle palme e di altre piante resistenti. Le tecniche di adattamento sviluppate dalle comunità delle regioni dell'Atlante e del Sahara riguardano tanto le pratiche di irrigazione e di conservazione delle risorse naturali quanto l'ingegneria e l’architettura. Le oasi testimoniano la capacità dell'uomo di creare sul lungo periodo un ambiente favorevole nonostante vincoli climatici estremi.
Salima Naji parlerà dell’esperienza in Mali durante i suoi studi e della scelta che l'ha portata a dedicarsi all'architettura del sud del Marocco. Gli incontri successivi hanno solo confermato quello che per lei era diventato un principio di vita e di azione come architetto non distruttivo per il mondo. La questione del terremoto e ciò che riattiva in termini di habitat sarà l'occasione per aprire una discussione sulle risorse, l'innovazione sociale, la paleo-innovazione e il ruolo dell'architetto.

Salima Naji, architetta (ENSA Paris-La-Villette) e PhD in antropologia sociale (EHESS), è attiva in numerosi progetti di tutela del patrimonio delle oasi. Nel 2004 ha fondato il suo studio di progettazione per offrire un'alternativa che privilegia l'uso di materiali locali naturali con un approccio innovativo e rispettoso dell'ambiente. Ha restaurato importanti edifici e complessi architettonici nel sud del Marocco e costruito una quarantina di edifici bioclimatici in terra o pietra. La sua pratica si affianca all'attività scientifica in diversi programmi internazionali che esaminano la sostenibilità e la profonda relazione tra le società e il loro ambiente. Membro del comitato scientifico del Museo Berbero del Jardin Majorelle dal 2011, sta sviluppando un approccio di ampio respiro alla mediazione culturale e alla trasmissione del patrimonio.


Il seminario sarà in lingua francese, con traduzione in italiano